Tuesday, January 24, 2006

We people who are darker than blue...

Una settimana oggi e darò l'addio a queste mura di cartongesso. Martedì prossimo sarò qui a dare l'addio ai miei colleghi e mercoledì basta Alessandria. E' una sensazione strana, sono mixed emotions che devono essere tenute a bada. E per ora va bene.
Per tutti i milanesi e limitrofi all'ascolto mercoledì, salvo glaciazioni, influenze e eventi catastrofici di forza maggiore, Georgia ed io saremo al Rainbow a vedere gli Art Brut. Il mio telefono ce l'avete, la mail anche, se ci si accorda prima ci si vede là, magari per mettere qualcosa nello stomaco prima del cuncierto.
Qui si corre. Sempre. Domenica tra una cosa e l'altra, di corsa, ieri peggio di domenica, passa a prendere le chiavi Fabio, alle undici (di sera) riporta le chiavi, il manuale, prepara questo, il tagliando alla macchina, aspettare telefonate... macchina in riserva, finiti i soldi, bancomat. Minchia che due coglioni.
E quando ti fermi, ti fermi come una pianta secolare! Almeno per un po' di tempo. Il resto? Beh, da stasera in poi la mia lettura prima di dormire sarà un manuale di Visual Basic for developers only, ma finora come favola della buonanotte c'è stato qualche stralcio dall'atlantino Giunti sul Soul & Rhythm&Blues (sei euri e novanta, autore Eddy Cilìa). Lettura agile e di facile consultazione che presenta una selezione di artisti che hanno fatto la musica nera tra i tardi 50s e i primi 70s. Ogni artista viene presentato con la sua piccola storia, spesso triste, di mazzate, di ghetto, di speranze deluse e talvolta di magnifici riscatti (che a Detroit sì che c'era la Motown, ma mica è tutto oro quello che luccica). Quella che mi ha fatto più specie è stata quella di Marvin Gaye, che ha visto Tammi Terrell accasciarsi al suolo durante una serata e poi finire male qualche tempo dopo. No, non era drogata. Aveva una malattia mai diagnosticata prima di quel palco. Poi Barry Gordy, il boss della Motown che vedeva in Marvin una macchina da canzonette, e che quando ascoltò "What's going on" disse più o meno "Bella cazzata!". Poi la pubblicazione semiclandestina e il riconoscimento come passo evolutivo storico della musica Soul. Poi Marvin Gaye è finito ucciso con un colpo di fucile. Sparato da suo padre.
E poi la gente guarda O.C. e si appassiona alle vicende di quattro borgheselli belli, fighi e pieni di grano, ma tanto sfortunati, poverini... a piangere su un SUV col quale costo di listino io mi farei 3 anni di ferie in Birmania vestito da Rey Mysterio e rispettato come tale, all inclusive... vabeh, sta cosa poi non è che c'entri molto... solo che io non digerisco il tipo di storie alla OC/Beverly Hills, siano esse vere o finte. Keep it real e sticazzi.
Notevoli anche le storie dei Blind Boys Of Alabama (minchia ciechi e di colore, per di più in Alabama, praticamente ogni respiro una scommessa!!!), Curtis Mayfield, e il mito sopra tutti, giù il cappello, via la cuffia, fuori il parrucchino, Mr Terry Callier, che per campare ha fatto anche il programmatore (c'è forse qualche strana forma di parallelismo in tutto questo? Hehehe).
Intanto, per tornare su notiziole più frizzanti, sto cercando di reimpossessarmi della mia chitarra Eko X27, data per dispersa in casa mia, ma in realtà prestata a amico di mio fratello, soffiata ricevuta solo dopo molteplici rivendicazioni della stessa sei corde da parte mia. E conseguente cedimento di mio fratello. Non suona, ma è un oggetto a cui sono affezionato e rivoglio, l'ho pagata coi soldi che mi sono guadagnato ed è mia, e checcazzo.
Have you seen this guitar?
http://www.fetishguitars.com/html/eko/solidbodies/x275.html
Poi che altro... mah, che il live dei Queens Of The Stone Age dopo il quarto pezzo spacca, che ho già voglia di weekend, che oggi c'è un bel sole su Alessandria, che stasera probabilmente si gelerà.
E che è necessario boicottare OC, procurandosi in un modo o nell'altro tutta la serie di:



o, in alternativa:



oppure



Bye!
(fab)

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