Saturday, August 19, 2006

Don't you know I feel fine

Tornato a casa dopo la parentesi a casa di Georgia. Che dire, è tutto tragicamente tornato come prima. Uscire (per me) forzatamente, posti in cui non vorresti andare, sveglia/pranzo, tempo contato, di nuovo sempre col culo sulla maledetta macchina che è solo un maledetto debito, mancanza di tempo per fare ciò che mi piace. Mi sembra che queste due settimane non siano mai successe. E che la collisione con la paranoia sia a distanza di un capello. Perchè qua, a parte che ora sono a casa per le ferie, si lavora e si vive per dei fottuti tozzi di pane, mentre tortona si riempie di SUV, di Cayenne e di cayenne dei poveri (ovvero i SUV coreani), di boutique, di banche e di marche talmente prestigiose che manco ci è dato di conoscere. Seppellita in una bara d'oro. Non è invidia, garantito, è paura di soffocare. E non c'è scena o crew o cazzo di entusiasmo che tenga, solo cifre, estratti conti e lettere con la finestrella nella cassetta. E nelle orecchie sentire solo cazzate, dette con la superbia e la spocchia di chi ha visto il mondo, ma non si rende conto che non è mai riuscito a vedersi il buco del culo, che magari è sporco. E putroppo queste parole sono dette molto vicino a me. E mi fa dolore, perchè talvolta l'istinto di supremazia, dominazione e "monta" è tanto e tale da prevaricare le barriere di affetto, parentela e età. E la sicurezza dell'ignoranza paga come la foto di un leader. Perchè adesso (anche come momento storico, intendo), fa meno paura la figura di un leader di quella di un sabotatore.
Attenti ai freni.
(fab)



Lui è Caligola, ora abita qui

1 comment:

Anonymous said...

bello Caligola, un bel nome.
pibio