Sunday, July 16, 2006

Live undead

Stamane, in conclusione di un fine settimana a base di stress, noia, e poco sonno, degna prosecuzione di una settimana lavorativa da manicomio (che ne precederà un'altra altrettanto deflagrante), torno, nella totale oscurità della mia stanza, ad apprezzare un piccolo classico mai sopito, a firma Sindacato dei Sogni, ente del quale tutti dovrebbero possedere la tessera. "I giorni del vino e delle rose", oltre ad un citazionismo cinematografico e insitamente poetico, quest'oggi veicolano perfettamente ciò che percepisco nell'aere. Caldo umido, attesa dell'oscurità e vana speranza di repiro e stimoli. Con la tacita fiducia che qualcosa potrebbe cambiare improvvisamente, fosse anche un fronte nuvoloso che si avvicina per sovvertire l'ordine metereologico. E' il sapore di "Tell Me When It's Over". E' una sequenza stocastica di compressioni e rilasci, di apeture all'ozono e fumo di pessime sigarette, di eccitazione per un qualcosa che nasce e consapevolezza di una dipendenza. E tutto l'album è così, elettrico, con l'acido lattico nelle gambe e la voglia di dormire, con le visioni sfocate del dormiveglia e le visioni nitide e crude della veglia. E accanto ad "Halloween" e "Then She Remembers", ci hanno messo "Definitely Clean" e"When you smile". Non so quale fosse il sapore del "rock degli anni 80" (anche perchè avevo 7 anni nel 1982), ma queste sensazioni sono autentiche, e ci si sente meno soli. La tessera del Sindacato dei Sogni non si straccia, per nulla al mondo.
(fab)

2 comments:

pibio said...

Days of wine and roses è più o meno la mia bibbia. negli '80 il pallino ce l'avevano in mano questi tipi qui...ahhh, il paisley...

Anonymous said...

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